

Il russamento notturno e la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) rappresentano un disturbo relativamente frequente nella popolazione generale, con un’incidenza stimata che arriva fino al 50% negli uomini e al 23% nelle donne.
Entrambi sono caratterizzati da un’ostruzione, parziale o completa, delle vie aeree superiori, generalmente a livello della gola (faringe), causando una temporanea diminuzione dei livelli di ossigeno nel sangue (desaturazione); a ciò l’organismo reagisce tramite sforzi respiratori e microrisvegli che consentono la disostruzione delle vie aeree. Quando questi episodi avvengono ciclicamente durante tutta la notte, il sonno diviene frammentato e non riposante. Infatti, sintomi frequenti sono stanchezza e sonnolenza diurna, cefalea al risveglio; tuttavia, é frequente riscontrare il solo russamento come unico sintomo.
É importante distinguere un russamento semplice dalle apnee del sonno vere e proprie. Mentre il primo rappresenta più spesso un problema sociale (in USA rappresenta la terza causa più frequente di divorzio), le apnee del sonno costituiscono una vera e propria patologia che, se non trattata, provoca un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e diabete.
Per la diagnosi è fondamentale uno studio del sonno, quale può essere:
Il trattamento dei disturbi respiratori del sonno può richiedere l’utilizzo di CPAP (dispositivo a pressione continua positiva), l’utilizzo di dispositivi intraorali o una chirurgia nasale e/o faringopalatale. Se presente eccesso ponderale, è importante associare una perdita di peso adeguata. Non esiste un trattamento standard per tutti i pazienti, ma ogni caso deve essere valutato con attenzione per poter proporre una terapia che garantisca risultati migliori possibili e che sia adeguata alle esigenze del paziente stesso.